Recentemente tornato in auge dopo essere entrato nell'orbita di Keeway, il marchio italiano sta dando uno scossone al mercato delle adventure/crossover con la T1002VX, una bicilindrica a V proposta ad un prezzo davvero aggressivo. Ma la sostanza c'è? Per scoprirlo siamo stati a provarla
Di Davide Cordella
Di recente il marchio MBP, acronimo di “Moto Bologna Passione” con sede a Budrio (BO), ha acquisito il marchio Morbidelli con l'obbiettivo di rilanciare lo storico brand italiano, rispettandone l’eredità. Grazie ai finanziamenti del gruppo cinese Keeway, oggi Morbidelli si accinge a presentare una gamma di motociclette moderne ed accattivanti con cilindrate comprese tra i 125 e i 1000 cc, adatte ad un pubblico europeo. Una clientela, si sa, certamente non facile da accontentare!
Nonostante la produzione ora avvenga in Cina, lo sviluppo dei nuovi modelli ha luogo in Italia: al vertice della gamma, assieme alla cruiser C1002V, c’è la adventure T1002VX, una moto che cattura l’attenzione non solo per design e layout tecnico, ma anche per il suo prezzo davvero allettante. Siamo stati a provarla sulle colline bolognesi, per capire se potrà davvero impensierire le senatrici del segmento!
PRATICAMENTE FULL OPTIONAL - La Morbidelli T1002VX si presenta con uno stile accattivante che mette in risalto il motore, bicilindrico a V da 997 cc capace di erogare una potenza di circa 88 cavalli a 7750 giri/min e una coppia di 89 Nm a 5.250 giri, valori ideali per chi cerca il giusto equilibrio tra performance e fruibilità nella guida quotidiana e nelle avventure a lungo raggio.
Dal vivo la moto è molto bella e mostra, anche da ferma, un grande carattere: vuoi per il suo V-Twin da 80 gradi in bella mostra, ormai una rarità in un panorama dominato bicilindrici paralleli, vuoi per la dotazione di tutto rispetto che prevede fanaleria full Led, parabrezza regolabile, forcella a steli rovesciati Kayaba da 43 mm regolabile in precarico ed estensione ed una sospensione posteriore multi-link con “mono” KYB regolabile in compressione ed estensione. Ci sono anche sella e manopole riscaldate, il TFT a colori da 7 pollici ricco di informazioni, quattro mappature motore, il controllo di trazione e l'ABS PRO di Bosh che gestisce il sistema frenante fornito dall'europea J.Juan.
Ci è particolarmente piaciuto l' innovativo sistema Morbidelli Connect, che tramite l’app dedicata permette al pilota di connettersi alla moto e monitorare, oltre alle varie funzioni presenti, anche movimenti non autorizzati, la localizzazione in tempo reale e gli avvisi di sicurezza durante il tragitto. Tramite scheda Sim e GPS la moto è sempre connessa e permette addirittura lo spegnimento a distanza in caso di furto. Tutto questo è offerto gratuitamente per i primi 12 mesi, con la possibilità in seguito di sottoscrivere un abbonamento al costo di 3 euro al mese.
La sicurezza dinamica è invece garantita dal controllo di trazione e dall'ABS Pro di Bosh. Completano la dotazione di serie il serbatoio da 20 litri, le barre paramotore, il trittico di valige e i bellissimi cerchi a raggi tangenziali, che calzano pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR dal look decisamente… avventuroso.
MORBIDELLI T1002VX: LA NOSTRA PROVA - Seduti in sella notiamo che la T1002VX è raccolta, la triangolazione sella-manubrio-pedane è comoda e tutto è al posto giusto nonostante le pedane siano leggermente avanzate. Avviamo il bicilindrico, innestiamo la prima e partiamo inerpicandoci tra le bellissime curve dell'appennino emiliano.
La moto si comporta in modo equilibrato, con una risposta fluida e naturale ad ogni movimento del polso destro, regalandoci un gustoso sound di aspirazione. La voce dello scarico è gentile, siamo pur sempre a bordo di una Euro 5+. Le curve si pennellano con facilità nonostante una massa di 265 kg in ordine di marcia, anche quando si affrontano strade più tortuose o sconnesse. Il cupolino regolato nella posizione più alta protegge davvero bene e non ci sono turbolenze fastidiose sul casco, nonostante il nostro abbia il frontalino. Le manopole e la sella dotate di riscaldamento si fanno apprezzare soprattutto quando quando conquistiamo mitico Passo della Raticosa, a quasi 1.000 metri di altitudine.
Il motore è la vera forza di questa Morbidelli, grazie alla sua elasticità e a un’ottima schiena: non serve tirar troppo le marce, meglio danzare sull’asfalto affidandosi alla stabilità garantita da una ciclistica solida, studiata per macinare chilometri ma adatta anche al fuoristrada leggero. Il risultato è una moto versatile ed equilibrata, che mantiene ciò che promette in un’arena combattutissima come quella delle maxi-enduro.
Difetti? Ci sarebbe piaciuto trovare una regolazione da remoto per aggiustare il precarico della sospensione posteriore, in modo da adattare la moto alle diverse situazioni di carico, per esempio quando si viaggia in coppia: la ghiera di regolazione, seppur presente, è scomoda da azionare anche con gli attrezzi. Intervenire sulle mappature, inoltre, è possibile solo in sosta, una caratteristica non proprio in linea con lo spirito di una moto adventure, che dovrebbe permettere una personalizzazione più immediata in base alle condizioni del terreno. Ma a 9.990 euro franco concessionario, ci sentiamo forse un po’ troppo pignoli…
MORBIDELLI, LA STORIA: UNA LEGGENDA CHE RINASCE - Giancarlo Morbidelli è stato un uomo che ha saputo sognare in grande e realizzare l'impossibile, dando vita a una leggenda del motociclismo italiano. Nato a Pesaro nel 1934, seppe trasformare una piccola officina in un impero mondiale di macchine utensili per il legno.
Ma, nel profondo del suo cuore, la vera passione di Giancarlo erano le motociclette, quelle che correvano nelle più grandi competizioni internazionali. Già da giovane, Morbidelli nutriva un forte interesse per il motorsport, e ben presto decise di indirizzare le sue risorse nella costruzione di moto da Gran Premio.
Nel 1968 l’imprenditore pesarese fondò ufficialmente il marchio che porta il suo nome, un brand destinato a entrare nella storia delle corse. Il debutto avvenne con un piccolo cinquantino da GP, ma presto le “creature” di Morbidelli si fecero conoscere per l'eccellente qualità di costruzione, per la raffinatezza tecnica e per le prestazioni sorprendenti.
Non passò molto tempo prima che il marchio conquistasse il palcoscenico internazionale: la prima grande vittoria arrivò nel 1971, quando Gilberto Parlotti trionfò nel Gran Premio di Cecoslovacchia con una Morbidelli 125 cc, mentre quattro anni più tardi fu la volta del primo titolo mondiale nella ottavo di litro, firmato Paolo Pileri. Tra il 1975 e il 1977, la Morbidelli vinse ben 6 Mondiali (tra Piloti e Costruttori) nella medesima classe, riuscendo ad aggiudicarsi anche l’iride ’77 della 250 con Mario Lega. Nel frattempo mieteva successi nell’italiano.
Nel 1979 il grande salto nella 500, non privo di sfide considerata la concorrenza di costruttori come Yamaha, Honda e Suzuki. Come unico pilota fu ingaggiato Graziano Rossi (papà di un certo Valentino...) che riuscì a ottenere il terzo posto nella classifica finale della 250 e la nona piazza al Nazioni con la mezzolitro.
Purtroppo, a dispetto dei risultati, la classe 500 si rivelò troppo onerosa per il piccolo team e nel 1982 la Morbidelli decise di cessare l'attività del proprio Reparto Corse. Nonostante ciò il marchio Morbidelli sarebbe rimasto un simbolo di innovazione e passione per il motociclismo, anche fuori dai cordoli: nel 1994 stupì ancora una volta il mondo presentando la V8, un'avveniristica sport-tourer con un motore a otto cilindri a V da 120 cavalli a 11.000 giri/min, disegnata da Pininfarina e rimasta, purtroppo, allo stadio di prototipo. Giancarlo Morbidelli è scomparso nel 2020, dopo aver scritto una delle pagine più affascinanti nella storia del motociclismo.
SCHEDA TECNICA MORBIDELLI T1002VX
Prezzo: 9.990 euro f.c.
Motore e trasmissione
Layout: V2, 4 tempi
Distribuzione: SOHC a 8 valvole
Raffreddamento: a liquido
Cilindrata: 997 cc
Alesaggio x Corsa: 92×75 mm
Potenza massima: 88 CV a 7.750 giri/min
Coppia Massima: 95 Nm a 5.000 giri/min
Cambio: a 6 marce con frizione antisaltellamento
Finale: a catena
Ciclistica e freni
Telaio: doppia culla perimetrale in tubi di acciaio
Sospensione anteriore: forcella telescopica USD 43 mm by KYB
Escursione ruota ant.: 138,8 mm
Sospensione posteriore: mono-ammortizzatore regolabile in estensione by KYB
Forcellone: a doppio braccio
Escursione ruota post.: 77,4 mm
Freno ant.: doppio disco flottante da 320 mm, pinza a 4 pistoncini J.Juan
Freno post.: disco da 260 mm, pinza J.Juan
Ruota ant.: 19” a raggi Tubeless
Ruota post. 17” a raggi Tubeless
Pneumatico ant.: 120/70-19
Pneumatico post.: 170/60-17
Dimensioni e pesi
Altezza sella: 820 mm
Capacità serbatoio: 20 l
Peso in ordine di marcia: 265 kg