Rusty Mask Garage ha sfornato una splendida hot rod su base Ford Model A, l’auto che si è sobbarcata con risultati eccellenti l’arduo compito di sostituire la mitica “T”. Il suo V8 sprigiona circa 330 CV

Sono passati undici anni da quando ho avuto l’occasione di recensire un hot rod su base Ford del 1930. Si trattava allora (era il 2014!) di un pick up derivato dalla Model A, la vettura che all’inizio degli anni Trenta rappresentava la spina dorsale della produzione della Casa di Dearborn. Oggi invece sono alle prese con un’altra macchina che, come quasi tutti i rod, ha una storia davvero particolare, a cominciare proprio dalle premesse. Ma andiamo con ordine, partendo da un passaggio storico sul modello che ha definitivamente consacrato la Ford tra i maggiori costruttori mondiali.

La Model T aveva rivouzionato il trasporto privato in America, rendendo l'automobile accessibile a quasi tutti e creando, soprattutto, la necessità di un prodotto che prima non esisteva. Per quasi due decenni la vecchia “Tin Lizzie” aveva soddisfatto le esigenze automobilistiche del pubblico americano, ma a metà degli anni Venti le automobili di marchi concorrenti offrivano più stile, prestazioni migliori e comfort di tutt’altro livello. La risposta di Henry Ford arrivò con un telegramma riservato ai concessionari il 26 maggio 1927, in cui si comunicava che la Casa stava «avviando la produzione anticipata di un'auto Ford completamente nuova [con] design e prestazioni superiori a qualsiasi altra disponibile nel settore delle auto leggere a basso costo». Le premesse erano davvero esaltanti, ma l’auto divenne disponibile solo a inizio dicembre e secondo la rivista Ford News (magari un tantino di parte…) ben 10.534.992 persone erano entrate nei saloni per visionare la vettura dal vivo. Dieci milioni di persone, cioè circa il dieci percento della popolazione americana dell’epoca, un numero impressionante!

Così come impressionante era, rispetto alla Model T, la nuova vettura, che offriva agli acquirenti uno stile elegante (una «Lincoln in miniatura», commentarono alcuni), freni sulle quattro ruote, consumi ridotti, parabrezza in vetro laminato, ammortizzatori idraulici e un motore a quattro cilindri da 200,5 pollici cubi (3.300 cc) con una potenza di 40 cavalli, sufficienti per raggiungere una velocità massima di 105 km/h. Al lancio erano disponibili sette varianti di carrozzeria (Sport Coupé, Coupé, Roadster, Phaeton, Tudor berlina, Fordor berlina e pick-up) e quattro colorazioni (Niagara Blue, Arabian Sand, Dawn Gray e Gun Metal Blue). Nel 1930, per restare sempre sulla cresta dell’onda, furono introdotte una serie di migliorie destinate a prolungare la permanenza sul mercato della Model A: ruote da 19 pollici invece che da 21 per abbassare il baricentro e migliorare la tenuta di strada, nuova calandra in acciaio inossidabile disegnata da Edsel Ford e ancora più accessori offerti di serie. Attenzione, parliamo di cose che oggi fanno sorridere, ma avere nel 1930 l’avviamento elettrico con una vera e propria chiave con mappatura antifurto, oppure un tergicristallo elettrico a ritorno automatico non era cosa da poco.

Rimasta in produzione per soli cinque anni, la Model A totalizzò 4,3 milioni di esemplari, spianando la strada alle successive Model B e Model 18, quest’ultima passata alla storia come la prima auto di grande produzione dotata di motore V8. Già, proprio quello che molti rodder montavano sulle loro creazioni, basate sulla Model A, sul finire degli anni Quaranta. C’era voglia di nuovo, di auto moderne e lussuose, così le vecchie auto anteguerra si accatastavano nei demolitori solleticando la fantasia dei giovani che le trasformavano in auto da puro divertimento.

La hot rod di Thierry – l’auto di questo servizio – ha una storia davvero bizzarra. Parte tutto dalla solita discussione buttata lì un po’ per scherzo e un po’ no, un classico quando c’è di mezzo un sogno che “lavora” da molti anni. Thierry possiede già un rat rod, ma gli vuole affiancare un coupé “five windows” dei primi anni Trenta. All’inizio è orientato verso una più comune berlina Tudor, che nel gergo del marketing Ford indicava una sedan a due porte, ma successivamente la scelta ricade sulla Coupé dal caratteristico abitacolo molto raccolto, prodotta in circa 556.000 esemplari. Per realizzare il suo sogno si rivolge all’amico Kevin di Rusty Mask Garage, che in un battibaleno gli trova un body completamente da rifare in vendita da Maik’s Hot Rod in Olanda. Acquistato nel giro di quattro ore da Thierry, il veicolo (o quel che ne rimane) arriva nell’officina di Pordenone privo di telaio, motore, freni ed altro ancora. Quello che non manca invece è l’elenco di “features” che Thierry richiede tassativamente: tetto apribile, volante a sgancio rapido e rumble seat, il “posto della suocera”. Per il resto Kevin ha carta bianca: inizia a lavorare su telaio nuovo su base “Deuce” (Model A) su cui viene montato un Chrysler Hemi 1st generation colma il vuoto lasciato dall’originale “Four Banger”. Thierry vuole assolutamente partecipare al Roll’n Flat 2024 di Caorle, il mitico evento biennale “on the beach”.

Impostato il cantiere, l’assemblaggio ha richiesto circa un anno e mezzo, e sé concluso esattamente martedì prima del weekend di Caorle, nonostante alcune (non poche, in realtà!) difficoltà. Intanto, il motore era completamente da revisionare, poi c’era da mettere mano all’assale anteriore, “dropped” per abbassare l’assetto; bisognava poi pensare tutto lo stile dell’abitacolo, arredato con due bomber seat dell’epoca e rivestito con coperte militari italiane in lana cotta, nonché realizzare un top chop da tre pollici (circa 7,6 cm) che avesse un senso, armonico e allo stesso tempo aggressivo. E il posto della suocera? Da fare ex-novo anche quello, dato che era di serie o a richiesta solo sulle roadster. Alla Ford non mancano poi alcuni particolari ritenuti immancabili dai rodders più esperti: freni a tamburo di provenienza Buick 1958 con alettature in alluminio, ponte posteriore Ford da 9”, doppio carburatore Ford montato su un collettore specifico, schema delle sospensioni completamente originale, scarichi laterali e headers in stile “lake”, leva del cambio automatico allungata. Il radiatore è ovviamente nuovo, in alluminio, ed è stato riposizionato per equilibrare visivamente il veicolo, arricchito dalla calandra originale.

Obbiettivo raggiunto: l’hot rod, che Thierry ha chiamato “Hemi Kermit”, ha assaggiato la sabbia di Caorle, dopodiché è stata ripulita per il nostro servizio fotografico. A rubare la scena è ovviamente il poderoso V8 Hemi 331 (5.4 litri) da circa 330 cavalli, che spostano con vigore il ridotto peso della coupé conferendole un’accelerazione davvero impressionante. Bellissimo poi l’effetto degli interni, dei sedili e del posto della suocera, che offrono davvero qualcosa di nuovo rispetto alle solite “mexican blanket”, oltre ad un effetto tremendamente vintage. Una volta accomodati sui sedili di chiara provenienza aeronautica, nell’accendere il propulsore si viene investiti da un boato che evoca il rombo dei Wright Cyclone montati sulle Fortezze Volanti della Seconda guerra mondiale. Anche il terrore che incute è più meno lo stesso di un B-17 carico di bombe!
Scendo anche da questo hot rod con le ginocchia che vanno per conto loro, ancora più convinto che quando si mette mano ad una Model A con la giusta capacità, il risultato è a dir poco spaventoso. Il telaio c’è, le dimensioni anche, le carrozzerie sono tutte bellissime: ecco perché è la più desiderata.

Testo: Cristiano Carnaghi | Foto: Matteo Boem
SCHEDA TECNICA
Costruttore: Rusty Mask Garage
Modello: Ford Model A Standard Coupé
Model year: 1930
Nome: “Hemi Kermit”
Proprietario: Thierry Mascarin (PN)
Passo: 103,5” (2,63 m)
Lunghezza: 165” (4,19 m)
Larghezza: 67” (1,70 m)
Motore: Chrysler Hemi 331 V8
Cilindrata: 331 ci (5.424 cc)
Potenza: circa 330 CV
Alimentazione: 2 carburatori Ford Motorcraft
Trasmissione: GM Turbo-Hydramatic a 3 marce + rm
Trazione: Posteriore
Sospensioni: Assale rigido, balestre semiellittiche trasversali ed ammortizzatori idraulici
Freni: Anteriori e posteriori a tamburo Buick
Pneumatici: Anteriori: 7.00-16; Posteriori: 7.50-16
Colore: Nero opaco
Interni: Italian Military Blanket
Optionals presenti: Rumble seat, tetto apribile, volante a sgancio rapido
